Prevenzione e terapia della displasia dell'anca

Prevenzione della displasia all'anca

Nonostante una credenza comune, portare in fascia non provoca displasia dell'anca, ma è indicato per bambini con anche immature e con displasia, viene anzi considerato un supporto terapeutico.

Non è infatti l'atto di portare i bambini in fascia a poter provocare displasia all'anca, ma la modalità di portare. Dalle ricerche fatte presso popolazioni che hanno una tradizione del portare, si evince che quei bimbi che vengono fasciati con le gambe stirare e poi portati nei supporti sono molto più soggetti alla displasia, mentre coloro che vengono portati con le gambe ben divaricate praticamente non conoscono questa patologia.

L'immagine rappresenta l'anatomia dell'anca ed è tratta da: http://www.hipdysplasia.org/developmental-dysplasia-of-the-hip/

Qual è allora la posizione aumenta il rischio di displasia all'anca e quale invece la previene?
Lo stiramento delle gambine del bebé per il lungo (per intenderci la posizione che il bambino assume quando prendiamo le caviglie e tiriamo) è la manovra più rischiosa, mentre sembra che il divaricamento (le gambe piegate ad angolo rette ma aperte, come quando il bambino è tenuto in braccio sul fianco) non provochi questo problema.
Attualmente si consiglia di mantenere semplicemente la posizione fisiologica dei bimbi (quando vengono portati, ma anche quando vengono spostati, cambiati, durante il gioco...), il che significa permettere al bebé di mantenere  le gambine vicino al torace nei primi mesi e iniziare a portare in posizione divaricata a partire dai 6 mesi, quando già i piccoli hanno conseguito la capacità di divaricare le gambe e di "pinzarsi" al corpo del genitore con le gambe, oltre ad avere l'abilità e la muscolatura per star seduti e sorreggere autonomamente la testa.

E' comunque da considerarsi l'uso della fascia portabebé come misura preventiva rispetto alla displasia dell'anca e come supporto all'uso dell'eventuale divaricatore. Infatti:

· la posizione di un bambino portato in fascia sul fianco ha un angolo di apertura delle gambine di circa 45° e un angolo di accovacciamento del bimbo che va da 90° a 120°

· la posizione mantenuta da un divaricatore ha un angolo di apertura delle gambine di circa 40° e un angolo di accovacciamento del bimbo che supera i 100°

· le linee guida mediche per la displasia dell’anca prevedono il bimbo sia posizionato in modo che le gambine abbiano un angolo di apertura che va da 30° a 40° e un angolo di accovacciamento del bimbo che va da 90° a 120°

(Kirkilionis, 2014:43) (Büschelberger, 1964:535-548) (Fettweis 2004).

Il bimbo portato a cavalcioni del fianco del genitore ha quindi una corretta apertura delle anche e un adeguato sostegno delle gambe, simile a quello consigliato per prevenire e curare la displasia dell’anca.

 

Attenzione alla posizione che i piccoli hanno nel supporto per portare: il bimbo portato con le gambe a penzoloni, soprattutto nei primi tre mesi, è una posizione totalmente scorretta. Purtroppo in molti marsupi di grande diffusione (soprattutto i più economici) i bambini sono portati proprio in questa posizione, con le gambe stirate, rivolti verso il genitore oppure (orrore!) a volte addirittura girati verso l'esterno (nella stessa direzione in cui guarda chi porta): quest'ultima posizione provoca non solo lo stiramento delle gambine, ma obbliga il bambino a inarcare la schiena in una posizione assolutamente non fisiologica.

Immagini esemplificative tratte da http://www.hipdysplasia.org/developmental-dysplasia-of-the-hip/prevention/baby-carriers-seats-and-other-equipment/

Questa affermazione non vuole essere un affronto verso i marsupi commerciali: ce ne sono anzi in vendita di buoni, con una seduta abbastanza larga da sorreggere correttamente le gambe dei bambini in posizione fisiologica e, di contro, posso dire di aver visto genitori portare con la fascia lunga bambini nella posizione scorretta, con le gambe a penzoloni e la faccia rivolta al mondo. Consiglio a tutti i genitori che vogliano portare i bambini con la faccia al mondo di posizionarli con le gambe comunque ben sostenute, con il bacino ruotato in avanti per non inarcare la schiena (Esther Weber chiama questa posizione "con le gambe a bacinella"), oppure nella posizione a mezzo Buddha (poiché queste ultime indicazioni sono abbastanza specifiche, invito coloro che vogliano approfondire o comprendere meglio a contattarmi personalmente per una consulenza).

 

 

Bambini che già soffrono di displasia all'anca

Per i bambini che già soffrono di displasia all'anca, le terapie differiscono a seconda della gravità della displasia. Tipo di anche con patologia:

Tipo IIa: viene di solito usato il pannolino rigido o il divaricatore; portare nella fascia lunga e nella posizione corretta è considerato terapeutico (sostituendo il pannolino rigido o il divaricatore).
Tipo IIc: viene solitamente usato il divaricatore oppure il gesso; portare in fascia è possibile, mantenendo però il gesso o divaricatore. Ciò aiuta il bimbo e i genitori a mantenere un contatto corporeo nonostante l'uso del divaricatore, contatto di cui spesso tali persone sono private a causa dei problemi che stanno affrontando.
Tipi III, D, IV: anche lussate, necessità di intervento chiurgico.

La fascia utilizzata sarà sempre e solo la fascia lunga non elastica, perché è l'unico supporto che garantisce il corretto sostegno e contenimento; il bambino sarà sempre posto in posizioni verticali, con le ginocchia sempre più in alto rispetto al sedere.

Immagini tratte da: http://www.hipdysplasia.org/developmental-dysplasia-of-the-hip/

 

 

 

*Per maggiori informazioni riferirsi a:

Weber E. (2007), Portare i piccoli, Il Leone Verde, Torino

www.hipdysplasia.org

 

Büschelberger J. (1964),  Ätiologie, Prophylaxe und Frühbehandlung der Luxationshüfte, in Beiträge zur Orthopädie und Traumatologie, 11, 1964, S. 535-548

Fettweis E. (2004), Hüftdysplasie: Sinvolle Hilfe für Babyhüften, Trias, Stuttgart

Kirkilionis E. (2002),  Ein Baby will getragen sein, Koesel Verlag

Krieg A. (2005), Tragen bei Hueftdysplasie, Lana Impulstagung, Aarau, Svizzera

Salter B. (1968), Etiology, pathogenesis and possible prevention of congenital dislocation of hip, Canadian Medical Association Journal 98